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Il suono del silenzio

Luglio 2023 - Arizona, USA


Ti è mai capitato di rimanere totalmente senza fiato davanti all’immensità della natura?


Avevo deciso di trascorrere 72ore del weekend del 4 luglio in Arizona per esplorare alcuni dei bellissimi canyon. Aereo preso all’alba, zaino fatto al volo la sera prima - non vedevo l’ora di arrivare. Recuperata l’auto a noleggio, mi sono fiondata per le strade infinite che collegano il Nevada ai parchi. Mi sembrava di essere in un film: 3 stazioni radio che prendevano a malapena, pick-up e trucks, paesaggi rocciosi a destra e sinistra. Quattro ore e mezza dopo mi sono parcheggiata davanti allo spettacolare Lake Powell. La distesa d’acqua blu che forma il lago tra le rocce rosse è una deviazione del fiume Colorado dovuta alla diga, costruita negli anni ‘60. La sabbia era bollente, erano ormai le 4 del pomeriggio e tutto quello di cui avevo bisogno era tuffarmi nel lago. Mi ha sorpreso tantissimo la temperatura dell’acqua, sempre freschissima anche nelle giornate più torride. Mi sono appisolata giusto il tempo di recuperare le energie, per poi andare a gustarmi il tramonto al Horseshoe Bend Canyon.


In questi posti è fondamentale avere molta acqua, perciò prendo la mia borraccia, il cappello e gli occhiali da sole e mi incammino. I 20 minuti peggiori di sempre: credo ci fossero qualcosa come 45 gradi, sembrava di camminare in un forno con l’aria talmente calda da seccare le narici e la gola. L’acqua che avevo dietro era ormai bollente, ma in quel momento era buonissima. Proprio perché avevo visto le foto del Canyon miliardi di volte sui social, temevo di rimanere delusa; mi è capitato l’esatto contrario. Per prendere il canyon intero quasi tutti usano lo zoom a 0,5, “comprimendo” l’immagine. Così quando ti ritrovi davanti alla “vera” roccia circondata dal fiume Colorado non puoi che rimanere senza parole davanti all’immensità che non ti aspetti.


C’erano moltissimi turisti e parecchia confusione, non riuscivo a connettermi a pieno con il posto. A un certo punto ho notato che a destra le rocce continuano verso una montagna, così mi sono incamminata e ho scavalcato una parete di roccia. È stato come attraversare un varco spazio-temporale per cui all’improvviso non c’era più nessuno attorno a me, solo il suono del silenzio assoluto. Mi sono seduta su una roccia, lì da sola dall’altra parte del mondo, e mi sono sentita minuscola: quante volte ci preoccupiamo di cose nel quotidiano che non sono poi così importanti? Quanti problemi ci sembrano la fine del mondo, quanto è facile prendersela per piccolezze mentre ti rendi conto che sei un puntino nell’universo?

Uscita da lì mi sono fiondata al primo Dollar General per prendermi una Coca Cola ghiacciata, che mi sono gustata chiacchierando della vita con un nonno e sua nipote.

Quante emozioni in neanche 24 ore.



Lo spettacolare lago Powell

Lago Powell, alle 4 di pomeriggio

L’immensità attorno al canyon

Horseshoe Bend

Al di là della roccia grande

Sentirsi minuscola


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